terra di scarpari

Marche, terra di scarpari, di genio e di grande creatiività… fin dal secolo scorso

Questa tomba magnifica, che denota anche una certa ricchezza in chi l’ha voluta, ci racconta la storia del calzolaio nato povero che con l’arte del trincetto, uno strumento tipico del calzolaio (ma retto dal senno e dalla fede..) arrivò ad essere famoso anche “fuori”.

UItLU.jpegFilippo Andreoli
di 88anni, 7 mesi ..
settembre del MDCCCXCI
nato povero
dal senno e la mano
retti da fede
in calzoleria maestro
anche fuori famoso

Di genio alto fecondo
nello studio delle arti belle
col trincetto opre intagliò
meraviglie ad artisti
pegni a’ suoi
di impareggiabile amore

 

Una storia dell’800, ma che potrebbe anche essere di oggi, ma nessuno si azzarderebbe a scrivere sulla lapide che è venuto dal niente e col trincetto ha fatto fortuna, nemmeno il Della Valle…

Queste scoperte mi incantano e mi commuovono e mi spingono a continuare a frequentare queste colline ( e questo cimitero, a Senigallia, é davvero su una bellissima collina) dove tanti dormono e parlano di sè e anche di noi.

monumenti al lavoro

Viste oggi certe lapidi che esaltano il lavoro suscitano una certa nostalgia:

ecco l’epopea del progresso nella lapide dell’ingegnere che  a giudicare dalle immagini, doveva avere a che fare con le ferrovie:

DSCN2713.JPG

 

 

 

 

Quasi a contrasto la lapide di uno che faceva un lavoro assolutamente fuori moda: costruiva orologi da torre!!!

l’epitaffio dice:

Pietro Mei
celebrato artefice di orologi da torre
salì da umile stato a onesta agiatezza
liberale ai congiunti ai poveri benigno
grato a tutti per bontà e cortesia
tenne con lode e onore pubblici incarichi
morì ottuagenario il 25 dicembre 1878..

 

ingegnere,ferrovie,orologi da torre,orgoglio del lavoro

l’arte dei campi

Siamo nelle Marche e sembra che questo possa spiegare campagna,contadini,terra,agricoltura,orgoglio del lavoroperché spesso sulle lapidi  si campagna,contadini,terra,agricoltura,orgoglio del lavorotrova la dichiarazione orgogliosa della professione di contadino e dell’amore per la terra e i campi.
Contadini, sì, ma innovatori. Contadini sì, ma colti perché quello non é un mestiere qualunque ma “l’arte dei campi” .
La bellezza del paesaggio marchigiano deve certamente molto a questi contadini che hanno amato il loro lavoro e rispettato la terra che lavoravano.