A Levanzo, nelle Egadi, c’è un piccolo cimitero che è speciale perché non appartiene al Comune come tutti gli altri, ma è stato donato alla popolazione da un benefattore che pur non essendo levanzaro amava così tanto l’isola da venirci a vivere per poi restarci nella tomba, fra la gratitudine della popolazione.
Qui lo spazio è poco e così appena in fondo alla strada del paese si gira l’angolo ed eccolo abbarbicato alla roccia, davanti all’acqua cristallina di Cala Fredda; un piccolo atrio, una panchina, una scala, un arco portano ai gradoni dove le lapidi e le tombe si accavallano, sempre a risparmiare lo spazio.
- l’ingresso
- dall’interno: l’atrio e la panchina… e il mare
- il ringraziamento a Gaspare Burgarella
Il mare in un’isola è ovviamente presente in ogni momento della vita e anche della morte, scintilla sopra al muro, spunta sopra le lapidi e i cipressi,
E ancora il mare è presente spesso negli epitaffi di quelli che nel mare hanno lasciato la vita, come il cinese, lo sconosciuto, i cannonieri affondati…
- il cannoniere
- il capo cannoniere
- lo sconosciuto
- il cinese
Allo sconosciuto:
Qui riposa in pace
la vittima della barbarie teutonica
il poveretto e ignoto
di nazionalità francese
tenente all’equipaggio del piroscafo
Fournier messaggerie
partito da Marsiglia il 18-6-1917
silurato nell’azzurro mare della costa ligure
Le misere spoglie furono raccolte a questa deriva
dopo un mese dalla violenta morte
il 12-7-1917.
Al cinese Yon Gee:
nato ad Hong Kong (cantone cinese) l’anno 1884 vittima della vile rappresaglia teutonica il poveretto era fuochista a bordo del piroscafo inglese Calliope silurato il 10-4-1917 nel mare di San Vito lo Capo e venuto a questa deriva il 13-4-1917
Ma anche nelle metafore il mare è presente, anzi: il faro
E gli amici ricordano l’amico con un graffito…