in fondo alla valle…

DSCN5998Le Marche interne sono densamente attraversate da innumerevoli valli sempre più strette, sempre più verdi, sempre più nascoste. Imbocchi una strada e ad un certo punto devi tornare sui tuoi passi perché per proseguire dovresti inerpicarti su per i monti e non sei attrezzato. La valle dove si trovano Laverino e poi Laverinello è una di queste pieghe del paesaggio; qui vicino ci sono le sorgenti del fiume Potenza e c’è un gran silenzio e boschi. Al bivio con la strada “principale” un cimiterino fiorito e delle lapidi con messaggi molto belli, testimonianze di una umanità civile e diversa…

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Edoardo che non ha nemmeno un cognome, ma lo ricordano per il suo amore per “questo luogo e per la sua gente”,DSCN5993

Franchino che giocava alla ruzzola,

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Leone tanto amato e poi, all’ingresso, il ricordo di tutti quelli, tanti, che da qui se ne sono andati, che “hanno lasciato queste valli e riposano altrove”.

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L’emigrazione ha colpito duramente in questi luoghi difficili e poveri, ma la gente di qui non dimentica nessuno, dovunque riposi

 

chi riposa lontano da Laverino…

in una delle infinite pieghe del nostro preappennino che – benchè siamo sempre in giro per questi posti ci era fino ad oggi del tutto sconosciuta – insomma in una valle appartata e silenziosa ad un crocicchio a Laverino troviamo un cimiterino e lì fuori dal recinto  questo piccolo monumento

altrovela lapide dice:

IN RICORDO DI CHI HA  LASCIATO QUESTE VALLI   E RIPOSA ALTROVE

Questo picolo monumento molto commovente  ricorda a tutti che l’emigrazione ha colpito duramente in questi luoghi difficili e poveri, ma la gente di qui non dimentica nessuno, dovunque riposi