come un romanzo

Nelle lapidi di oggi ci sono un nome, due date e spesso nemmeno il luogo;  questo blog è nato soprattutto per “celebrare” gli epitaffi che come questo, invece, ci raccontano una vita intera nei suoi momenti significativi, ma in modo così ricco che potrebbe essere la trama di un romanzo e invece è stata la trama di una vita vera e difficile.

LUIGI ANGELI, di anni 58, nato a Fossato di Vico, morto a Napoli il 18-2-1949 /  esule e solo per 35 anni nella lontana America ritornò per rivedere la patria e riportare una sposa. Un destino fatale lo strappò per sempre da lei precludendo ad entrambi la desiderata consolazione ed il reciproco affetto

la storia

L’unica cosa che non ci hanno raccontato è in che cosa sia consistito quel “destino fatale” che lo uccise… qualcosa resta nel mistero.

una storia

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Quando leggo lapidi come questa penso a quante storie belle, commoventi, edificanti, delicate, drammatiche, a volte curiose, perdiamo per la pigrizia diventata abitudine di scrivere solo le due date e nient’altro.

Se si fossero limitati alle date ecco che di Luigi, della sua vita di fatica e di solitudine, delle sue speranze, del suo amore, della “desiderata consolazione” , del “suo destino fatale”, non sapremmo niente e davvero la sua vita sarebbe stata lavata via come le famose lacrime nella pioggia…

E invece in chi la legge continua anche se in modo diverso a vivere la memoria di questa vita e di questa storia che generosamente ci hanno tramandato.

mano nella mano

Cupramontana: in questo cimitero hanno fatto una cosa originale e significativa: hanno dedicato uno spazio alle lapidi recuperate dalle tombe antiche (che non sono dimenticate perché ognuna ha il suo fiore) e le hanno disposte tutte insieme, per non cancellare niente della propria storia.
E’ così che troviamo uno accanto all’altro
Michele Candelari campione olimpico (pugilato 1924)
Serafino Pietrangeli reduce dalle Ambe africane (ma per motivi di lavoro precisa) e anche il  Direttore Didattico con  il medico condotto, il Parroco, l’ingegnere e il soldato e partigiano.. e la gente semplice, magari emigrata.
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Una caratteristica originale di questo cimitero (ognuno in fondo é speciale in qualche modo) sono le lapidi  a ricordo di amici, di parenti emigrati in Argentina che là sono sepolti e qui ricordati, anche lapidi che gli emigrati tornati in visita lasciano invece dei fiori a suffragio  e ricordo dei propri cari…
L’emigrazione non ha risparmiato certo queste terre, e andare in Argentina era per sempre.

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 Una lapide che mi piace molto sottolineare é questa che celebra i 125 anni di una istituzione simbolo della  civiltà e del senso di solidarietà di questa gente marchigiana schiva ma capace di grande generosità

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Soc.Operaia Mutuo Soccorso
di Cupramontana
a quanti ci hanno preceduto
MANO NELLA MANO
sul cammino silenzioso ma pieno
di luce con il fulgido vessillo
UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO
il commosso ricordo
dal più vivo del cuore
1-11-1988   125 anni