una storia atroce

9 agosto 44Copier

Alcune lapidi raccontano storie così tragiche e drammatiche che di solito evito di pubblicarle; su questa ho pensato a lungo…
Inizialmente mi aveva colpito per via del cognome che é anche il mio poi ho cercato le notizie dato che, visto che  l’iscrizione ormai è semicancellata dal tempo, non capivo come fosse accaduto e allora mi é apparsa in tutta la sua tragicità:

la notte del  19 agosto del 1944 un proiettile sparato dai tedeschi a S.Costanzo di Senigallia cadde sulla casa della famiglia Stefanini uccidendo il padre con le sue sei figlie fra i 17 e i 5 anni.
Si salvò solo la madre che non era in casa…salvò la vita, ma chissà se avrebbe preferito di no…

una storia complicata

garibaldino,massone,perseguitato

Certo che Lorenzo Carbonari é stato un personaggio: intanto ha partecipato a tutte le patrie battaglie del suo tempo, fu uno dei Mille  ferito gravemente a Calatafimi, fu  poi massone (come si vede anche dal simbolo sulla lapide) ma la vita deve essere stata difficile e alla fine si suicidò nel mare di Senigallia.

Basterebbe e avanzerebbe per essere ricordati, ma Lorenzo anche morto dava fastidio per via di quello che c’era scritto nella sua lapide e così questi “coraggiosi” avversari politici fecero l’oltraggio estremo: violarono la tomba.

Ma la comunità, “in omaggio ai principi di giustizia e di libertà”, ricostruì la lapide e seppellì di nuovo l’eroe di Calatafimi in questo sepolcro destinato ai reduci delle patrie battaglie..

Così anche gli alunni del Liceo locale – e non solo loro – possono ricordare.

non solo i ricchi

 

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Questa tomba si merita più di una foto non solo perchè é così suggestiva e romantica, ma anche perché

“a mostrare come le nobili discipline non siano privilegio del ricco
Adolfo conte Gherardi
legava ad istruzione dei figli del popolo
tutto il suo avere”

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Per un secolo almeno con i suoi beni furono istituite beneficenze per tutte le discipline ma soprattutto per la medicina dato che si dice era convinto che per colpa dei medici insipienti dovette morire giovane..

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L’Opera Pia a suo nome é stata chiusa negli anni ’90, il palazzo di famiglia ora appartiene al Comune, ma il Conte non é stato dimenticato: qualcuno di recente ha messo un fiore fra le mani giunte della statua che lo rappresenta (forse in modo idealizzato) mentre medita sul proprio sepolcro..