un epitaffio bugiardo

A.NorlenghiCapita spesso di leggere epitaffi che esagerano i meriti del defunto, questo fa davvero parte a sè. Mi ha incuriosita questa dichiarazione del fallimento di una vita e ho provato, pensando di avere scarse possibilità, a cercare sul solito google. Ne sono uscite pagine e pagine di note biografiche che raccontano di un uomo che ha dedicato la vita a combattere in nome del socialismo… é vero che “il sole dell’avvenire” é rimasto nell’avvenire, ma certo la sua non é stata una vita inutile. Fra le tante biografie una

Nasce a Padova il 16 ottobre 1856. Laureato in Medicina, si forma politicamente a Tori no ed è tra i sostenitori della nascita del Partito Socialista al Congresso di Genova del 1892. Attivo nel Circolo socialista universitario, nell’Associazione Razionalista anticlericale e nella Federazione delle Società Operaie, nel 1893 viene arrestato a Torino durante le proteste per gli eccidi di Aigues-Mortes in Francia. Socialista intransigente, tiene numerose conferenze e comizi nella provincia di Torino e per questa sua attività subisce diverse volte l’arresto fino a essere condannato, nel 1894, al confino a Domodossola. Scrittore e pubblicista, collabora con il «Grido del Popolo», con il quindicinale «Germinal», il quotidiano milanese «Il Tempo» e la rivista «Il Socialismo»; tra il 1892 e il 1894 diviene direttore del periodico socialista «Secolo XX». Tra i suoi scritti si possono ricordare Amarezze e speranze (Frascati, 1904), Questioni ardenti nel socialismo torinese (Torino, 1915) e Capitalismo e guerra (Milano, 1917); è anche autore di L’ineguaglianza socialista, contributo apparso in una pubblicazione di De Amicis dal titolo Il socialismo e l’uguaglianza (Roma, 1904). Entrato nella commissione esecutiva del Partito Socialista torinese, nel 1914 viene eletto consigliere comunale. Aroldo Norlenghi muore a Torino il 28 dicembre 1930 all’età di 74 anni. Socio della Società per la Cremazione di Torino, le sue ceneri vengono deposte al Tempio Crematorio.

 

ad Anghiari dormono ai piedi della collina …

Anghiari è una bella cittadina antica e civilissima e il suo cimitero naturalmente le somiglia. È stato conservato tutto quello che è stato possibile così che si possono leggere lapidi dalla fine dell’800 fino ad oggi, ma si sa le più antiche sono le più intriganti, c’è tanto da leggere e da pensare…

i misteri:  Intanto le lapidi misteriose che dicono e non dicono e ci lasciano nel buio.

mistero del nomeperchè il nome dovrebbe essere misterioso se è storico? Non ho trovato notizie ulteriori…

mistero?“O benedetta tomba di Andrea Vannocchi morto il 31-5-1915 /  tu nascondesti nella tragica ora della guerra  / il nipote buono  / Vannocchi Giuseppe  morto il 15 luglio 1944”

Chissà che storia c’è dietro…

che faceva?Maria Cacioli è morta nel 1922 e ancora le mettono fiori freschi… ma perchè scrivono  “i genitori orgogliosi della sua attività del suo amore”  Che faceva?  A 15 anni poi…

i combattenti:    molte le lapidi di combattenti di battaglie ormai quasi dimenticate, quelle del Risorgimento:

il volontario '800“.. uomo onesto operoso amatore della patria  nelle guerre italiane del 1848 -49 in Lombardia e a Roma milite volontario…”

combatt.!800“… Capitano Secondo Dragoni, che militando lungamente sotto le patrie bandiere combattè per l’indipendenza nazionale…”

prode garibaldino” Angiolo Busatti prode garibaldino, cittadino integerrimo, sposo amoroso ….” in ordine di grandezza, dal generale al particolare…

e il valoroso  capitano Santi Angelo che muore per un errore ma si sforza di rassicurare il responsabile… che gente di razza, di una razza nobile e ormai estinta…coragg.e fedele

 

 

 

 

 

 

due facce

due facce

Mariano Torelli: per la famiglia consacrato agli affetti familiari , per gli amici un esempio di cittadino e soldato… si è meritato due epitaffi perchè si potesse dire tutto di lui