la morte apparente di Aurelio

la collina di senigalliaDorme sulla collina da cui si vede  il mare, a Senigallia, uno  che a lungo rischiò di essere sepolto vivo, forse…

La sua è una lapide straordinaria, infatti quella di Federiconi Aurelio nato il 21-3-1902 e morto (forse) il 1° febbraio 1947 è divisa in due parti.  Nella prima il ricordo delle sue virtù: “per la sua integrità fu da tutti amato” e fin qui siamo nel normale rimpianto dei familiari per la morte di una persona amata.

Ma la seconda parte è davvero bizzarra e unica almeno nella mia collezione di epitaffi infatti è una specie di cartella clinica.  “Per molti giorni fu oggetto di studio alla scienza medica se fosse tra i vivi o tra i più.

Dopo un’ alternativa di speranze e timori di ansie inquiete non diede più segni di vita lasciando nello strazio la consorte e i congiunti”

morto o no

Povero Aurelio e soprattutto povera donna sua moglie, quanto avrà sofferto fra ”speranze e timori di ansie inquiete”.  E che dire dei medici che non sapevano neppure “se fosse tra i vivi o tra i più”. E poi: chissà che malattia aveva e come mai non si sapevano decidere visto che non dava segni di vita…

Insomma una storia che sembra appartenere ad un romanzo d’appendice e che mi ricorda anche Romeo e Giulietta e quella morte apparente che apre la porta alla tragedia dei due amanti… Invece è stata una storia piccola, che ha avuto una eco solo per i suoi congiunti che però l’hanno ritenuta così straordinaria da averla scritta sul marmo di questa lapide e così l’hanno raccontata a me e, attraverso me, a voi.

“nell’azzurro mare”

DSCN5184A Levanzo, isoletta delle Egadi, anche il cimitero è un po’ speciale. Si arrampica su per un pendio scosceso rivolto verso est e nella piccola baia sottostante ormeggiano le barche in un mare straordinariamente azzurro.

l'atrio*

Ed è di quell’ “azzurro mare” che parla una lapide che, non so per quale motivo, è nell’atrio del cimitero, a destra nella foto. La lapide racconta quanto si sa, poco, di questo ignoto morto in mare

Levanzo epitaffio

Qui riposa in pace – Una vittima della barbarie teutonica – Il poveretto e ignoto- Di nazionalità francese – Appartenente all’equipaggio del piroscafo Fournier messaggerie –  partito da Marsiglia il 18-6.1917 – Silurato nell’azzurro mare della costa ligure. – Le misere spoglie – Vennero raccolte a questa deriva – Dopo un mese dalla violenta morte – Il 12-7-1917

le barche

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