“spenti a tradimento” giù in Brasile…

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A giudicare dalle lapidi che ho letto, che sono tantissime, potrei pensare che le vittime di delitti, i morti ammazzati insomma, non vengano sepolti o almeno non abbiano una lapide oppure… Siccome non può essere così allora devo pensare che si cerca di evitare di parlarne, che si nasconde il delitto con delle parole ambigue…

Dunque sono rare, tuttavia qualcuna ne ho trovata. Una poi racconta una storia degna di ispirare una telenovela.

DSCN2034 copia È la storia del Nobil huomo Cavalier Paolo Emilio Castelli già capitano in S.A.P. (?) nel 5° alpini, comandante valorosissimo del XXIV° e XXXI° reparto d’assalto, due volte ferito, decorato di 6 medaglie di cui 3 d’argento. Invalido di guerra.

E della Nobil Donna Alessandra Castelli Sforza, dottoressa in chimica, anima eletta, mente svegliata (sic!), perenne luminoso sorriso, carattere dolce affettuoso – giocondo.

E già la lapide sarebbe interessante vista la descrizione dei due, lui grande soldato e lei dottoressa in chimica (una donna scienziata!) e soprattutto di mente svegliata, ma questo è solo l’inizio.  C’è anche che erano nati lo stesso giorno ma in anni diversi lui nel 1893 e lei nel 1902, ma sono morti lo stesso giorno dello stesso anno: il 26 marzo 1928. E c’è un motivo per questa morte in contemporanea: sono stati uccisi.

DSCN2032“Sposi da solo quattro mesi, mentre audaci e fidenti sorridevano ad un avvenire di operosità giù nel lontano Brasile, furono spenti a tradimento da mano assassina e caddero l’un presso all’altro inondando di sangue il loro nido d’amore…”

Intanto mi fa sorridere quel “giù nel lontano Brasile”: il sud come qualcosa che sta in basso come insegnano le carte geografiche…

Qualche segno della storia tragica di Emilio e Alessandra sono riuscita a fatica a trovarla in testi in portoghese che accennano all’assassino, il meccanico Paolo Michelini e a questioni che mescolano, per quanto capisco, interessi finanziari e fascismo. Chissà! Non sono uno storico e non è il mio scopo quello di sapere i perché anche se mi piacerebbe…

Ancora una cosa importante ci racconta la lapide e cioè che… questa non è la loro sepoltura!

“La pietà dei genitori inconsolabili volle che le salme martoriate fossero rese all’Italia madre ove la tomba dei Castelli nel cimitero di Verona le racchiuse nel riposo eterno.  Qui vollero gli Sforza scolpire con le lacrime il ricordo del terribile destino”

Insomma le spoglie da laggiù furono riportate in Italia, ma sepolte nella tomba della famiglia Castelli, nobile e importante, a Verona.

Qui, nel cimitero che è davvero su una collina verdissima della provincia marchigiana, la famiglia di lei ha voluto un luogo e un monumento nel quale ricordare e piangere la figlia sfortunata e il marito…

Capita che ci siano persone (quasi sempre ricche e importanti) la cui vita e la cui morte vengono ricordate in più di un luogo e altre invece che non hanno neppure “un sasso che ne serbi il nome”

Giulietta Montajate

“spenti a tradimento” giù in Brasile…ultima modifica: 2018-04-12T08:46:42+02:00da scanfesca
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2 pensieri su ““spenti a tradimento” giù in Brasile…

  1. Buonasera, riporto che il Castelli era a capo della 4a compagnia della 9a Brigata Nera “Cesare Rodini”, operante attorno a Menaggio, sul lago di Como, che tra le varie nefandezze ha torturato e ucciso Enrico Caronti, sindacalista, comunista, partigiano del mio paese, commissario politico della 52a brigata Garibaldi che pochi mesi dopo la sua morte ha catturato Mussolini.
    I cosiddetti nobiluomini hanno goduto del fascismo e hanno continuato poi. Ucciso nel ’45 il capo, gli apparati statali fascisti sono continuati nel dopoguerra – e cioè corpi legislativi, funzionari, istituzioni: nel ’60, solo due prefetti in tutta Italia erano “puliti”; è poi mancata una seria riflessione ufficiale (per esempio, i processi ai criminali di guerra – nei territori occupati e durante la Repubblica collaborazionista di Salò – non ci sono mai stati). E oggi una lapide come questa è li a testimoniare, e nessuno sa.

    • ringrazio per queste notizie che certo aiutano a chiarire le molte oscurità che avevo segnalato anche io. Il sospetto che ci fosse tanto da nascondere lo avevo avuto. Purtroppo è vero che non sono stati fatti i conti con quel terribile passato e anche oggi si vedono nella nostra vita politica gli strascichi di quell’ambiguità. Il suo commento arricchisce il mio post dove segnalavo solo una stranezza, non avendo io né le competenze né la velleità di fare della storiografia. È una storia circoscritta che ci aiuta a illuminare un angolino piccolo ma importante della nostra storia e il suo intervento la allarga a tutta la storia nazionale.
      Grazie di aver avuto la pazienza di leggere e soprattutto quella di correggere e chiarire.
      cordialmente da Scanfesca, nella vita Bruna Stefanini

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