Leggendo gli epitaffi d’epoca si vengono a conoscere una quantità di notizie sulla vita dei defunti, ma spesso se ne possono cogliere altre, che traspaiono dalle parole scelte per raccontare ….
In questa lapide il pater familias GUSTAVO
“Compì ognora il propio (sic) dovere con rigidezza e fedeltà”
l’immagine di un padre-padrone…
il figlio ALESSANDRO
“sotto il velo di mite semplicità / nascose esemplari virtù…”
dà l’idea di un figlio sottomesso e costretto a tenere un basso profilo…
magari é immaginazione ma di sicuro nell’epitaffio del padre non c’è una parola di affetto e di rimpianto..
E la povera TARQUINIA, nuora e moglie del figlio?
a lei é toccato essere onesta e laboriosa e “vivere con cristiana rassegnazione”
In poche parole il racconto di tre vite, forse anche il loro dramma