Se facessi l’insegnante di storia a Montecosaro (Macerata) io porterei i miei alunni a leggere
l’epitaffio di ANTONIO GATTI nato il 3 agosto 1791/morto il 14 sett 1869 / Fu dei prodi di Napoleone nelle guerre italiche / dopo seguendo Gioacchino Murat / capitanò sebbene non lievemente ferito / la forte schiera espugnatrice di Occhiobello / da crudele esilio tornato / gagliardo di fede compì nuovi atti egregi / nei moti del ’31 del ’48 e ’49 / finchè vinti i fati della patria a Novara / si ridusse sdegnoso di onori in questo suo paese / dandosi tutto con la amata consorte Rosa / a sovvenire le altrui miserie / spesso al dimandare precorrendo liberalmente / e lasciando dopo la morte all’ospedale dei poverelli / la più parte dell’avita sostanza.
Insomma da Napoleone alla “fatal Novara” e ancora testimone dell’Unità d’Italia… Per essere di un paese minuscolo, sulla collina fra Sibillini e mare certo che di storia ne ha vissuta, fatta e testimoniata il nostro Antonio Gatti che tra l’altro riposa nello stesso monumento funebre di un altro combattente, Carlo Malerbi di cui abbiamo raccontato e che visse un’altro pezzo della storia patria.
Gente avventurosa, forse “sovversiva” ma anche generosa e benefica verso i paesani. Ancora oggi la casa di riposo è intitolata ad Antonio gatti. Marchigiani di altra razza!