Nel bellissimo cimitero di Lacco Ameno, lassù sulla torre di vedetta le storie delle lapidi si intrecciano e raccontano quasi due secoli della vita di Lacco Ameno e non solo.
C’è, testimoniata dalla Torre stessa la storia delle incursioni saracene e della dominazione Aragonese, il terribile “tremuoto” del 1883, come ho già raccontato e poi …
C’é la straniera, nata a Londra arrivata qui con il marito militare (gli inglesi furono fra gli occupanti che si succedettero al potere) e restata a vivere qui
Ci sono le storie dell’emigrazione testimoniata da questi figli che “lontano” ricordano
C’é l’ammalato che le acque e i fanghi non sono riusciti a guarire
e i fascisti, anche qui, orgogliosi addirittura di scolpirlo sulle lapidi ma si può capire, era ancora all’inizio…
E il generale che é passato indenne dal Regno alla Repubblica
Il figlio che muore “quattro tramonti dopo” il padre….
“Giaciono (sic) nella pace di Dio eternamente abbracciati
il padre cinquantenne col figlio Giustino
sparito ai vivi a sedici anni
il quarto tramonto dopo l’amato genitore…”
l’ingegnere navale che ha ricoperto tante cariche e ha compiuto uno”stimato passaggio terrestre” e ora andrà a operare anche altrove …
e poi l’uomo di mare, a cui i familiari hanno posto sulla tomba un’ancora e una lanterna da faro che illumini il suo cammino…
Storie che raccontano coloro che dormono sul mare, in questo giardino dove convivono cactus arborei e cipressi, storie del mediterraneo.